Si chiude il cerchio sulle indagini partite nel 2010

Alle prime ore di questa mattina gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Martina Franca hanno eseguito 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 78enne e un 37enne rispettivamente padre e figlio, accusati di usura ed estorsione, ed un’altra ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un terzo uomo, per il quale, nel pomeriggio è arrivato però il provvedimento di revoca, sottoscritto dal Gip, dott.ssa Patrizia Todisco.

Le indagini – secondo quanto riferito dagli inquirenti nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina in Questura, a Taranto – sono partite nel 2010 a seguito della denuncia di un cittadino di nazionalità cinese residente a Martina Franca titolare di una azienda operante nel campo dell’abbigliamento, che aveva ricevuto alcuni prestiti dai due uomini arrestati, padre e figlio.

Quest’ultimi, a breve distanza, avrebbero poi preteso la restituzione della somma prestata maggiorata da interessi a tasso usuraio. Nel corso di questi quattro anni di indagini sarebbe stato accertato che nella rete dei due usurai sarebbero cadute almeno 20 vittime.

Nell’operazione, oltre ad alcuni conti correnti bancari, sono stati posti sotto sequestro anche due immobili: una villa sita a Martina Franca ed un grosso capannone sito a Taranto in Via Cesare Battisti. Il tutto per un valore di circa 2 milioni di euro.

Comunicato stampa Questura di Taranto