Locorotondo, 78enne uccide la moglie malata da tempo e poi si toglie la vita

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A trovare i due coniugi senza vita la badante che si era presentata a casa come ogni mattina. L’uomo, di 78 anni, ha lasciato una lettera in cui spiega i motivi del gesto

Lei, 82enne, era malata da tempo di Alzheimer. Ad accudirla era il marito, 78enne, ormai stanco a causa del lento e continuo degenerare della malattia. Ma anche convinto che il malore che aveva colpito lui nei giorni scorsi, dopo un vecchio ictus, fosse l’inizio di una terribile malattia.

Nella mattinata di giovedì 22 giugno, o forse nella notte tra mercoledì e giovedì, l’uomo, Vincenzo Barbarito, ha messo in atto il suo piano estremo, meditato da tempo. Ha preso delle fascette in plastica usate dagli elettricisti e le ha strette attorno al collo della moglie, Bisanzia Amati, strangolandola. Poi ha fatto la stessa cosa su se stesso. “Ha agito in modo lucido e determinato”, dicono gli investigatori. E per farsi perdonare da figli e nipoti, ieri sera li ha riuniti tutti nella casa di famiglia. Un modo per dare loro l’addio.

I cadaveri sono stati trovati alle 7 di ieri mattina dalla badante della coppia. Giacevano nel soggiorno della loro abitazione a Locorotondo (Bari), sulla strada per Martina Franca (Taranto). La donna ha avvisato subito la figlia degli anziani, che ha allertato a sua volta i carabinieri. Nell’abitazione era tutto in ordine e i militari, quando sono entrati, non hanno dovuto lavorare molto per notare che Vincenzo Barbarito, prima di uccidersi, aveva lasciato in evidenza una lettera nella quale spiegava ai tre figli i motivi del suo gesto disperato e chiedeva loro perdono.

Nella missiva-testamento l’anziano ha previsto tutto: ha scritto di far indossare alla moglie, per i funerali, un particolare tailleur e un determinato paio di scarpe; ha poi indicato di voler indossare per le esequie l’abito che lui stesso ha messo sul letto matrimoniale. Ha anche disposto che delle tre auto di proprietà due vadano ai figli e una ad un nipote.

Sull’omicidio-suicidio il pm di turno del Tribunale di Bari, Grazia Errede, haavviato un’indagine ma ha deciso, dopo aver sentito il medico legale Alessandro Dell’Erba che ha compiuto l’esame cadaverico, di non disporre l’autopsia. Facile ipotizzare che dietro l’omicidio-suicidio ci sia la patologia della donna, l’Alzheimer, che oggi colpisce oltre 600mila italiani con incidenza destinata a raddoppiare entro il 2020. Ma anche la paura di Barbarito di essere seriamente ammalato e di dover costringere i figli di farsi carico di due anziani ammalati.

Fonte: La Repubblica