Un Concerto sinfonico dal raro e ricercato programma, emblematico rispetto al “cambio di pelle” imposto dal passare del tempo, dopo quaranta edizioni di Festival. Questa sera, a Palazzo Ducale, alle 21.00, sarà il nuovo esclusivo appuntamento con il Festival della Valle d’Itria. A dirigerlo il giovane direttore israeliano Omer Meir Wellber, chiamato a condividere l’impegno del Festival nell’aprirsi a nuove frontiere musicali.
Ad un certo punto della sua carriera da interprete di Bach, Mozart e Beethoven, Friedrich Gulda (1930-2000) scompose le norme del mondo concertistico classico con la sua passione per il jazz, il linguaggio e gli strumenti del rock piazzati al centro di un tradizionale Concerto per violoncello, che sarà proposto domani sera, solista Georgi Anichenko.
Anche Get whitey di Frank Zappa è sul filo della frontiera tra “classico” e “rock”; nel 1992 il Festival di Francoforte invitò Zappa e il prestigioso Ensemble Modern si offrì di seguirlo. L’incontro, preceduto da puntigliose prove nella casa-studio di Zappa a Los Angeles, si tradusse in cinque concerti, tre a Francoforte e due a Vienna. Per quelle occasioni, Zappa compose una serie di nuovi brani, Get whitey, era uno degli inediti e doveva il titolo al fatto che nella prima stesura lo spartito prevedeva che fossero suonate solo le note bianche. Strada facendo il brano prese altri colori ma il titolo rimase lo stesso.
E’ uno dei temi più delicati mai scritti da Frank Zappa, un “simple piece” di estrema complicazione; difficile non cogliervi il segno delle difficoltà negli ultimi anni dell’autore e la voglia di sublimare dolori e fatiche nella trasparenza della musica. Rimanda al genere della “contaminazione” anche una grande pagina sinfonica di Piotr Ilijc Caikovskji: la Sinfonia Manfred, anche questa sarà eseguita questa sera.