Questa mattina a Bari è stata presentata la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, dal titolo “Basta, io no”, realizzata dall’agenzia di comunicazione Formae98, in collaborazione con Ikos Ageform, Ferpi Puglia e Rotary Club Bari Alto – Terra dei Peuceti.
Nel corso della conferenza stampa è stato proiettato il video che da domani sarà su tutti i social attraverso le pagine dei promotori dell’iniziativa. Prodotto da Forme Comunicazione e Marketing e IKOS Ageform, in occasione della imminente Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre 2020, il video vede come attrice protagonista la counselor e acting coach Laura Sammataro.
Tanti i testimonial che compaiono nel video che provengono dalla società civile, dal mondo dell’impresa, dell’associazionismo, della comunicazione e dello sport tra cui Francesco Palazzo, Presidente Associazione Fisarmonicistica Italiana, Vincenzo Pignataro, Past President RC Bari “Alto Terra dei Peuceti”, Andrea Rubino, Presidente Organizzazione Immobiliare Rubino, Carmelo Malleo, KO Italia srl, Antonio Turino, BariHub, Francesca Pilò, IKOS Ageform, Fabio Cavallone, Ferpi Puglia Calabria e Basilicata, Giuseppe Giacò, Forme Comunicazione & Marketing, Domenico Di Marsico, GrafiSystem, Di Marsico Libri, e con la partecipazione straordinaria dei piccoli Gabriele Cavallone e Diego Giorgi.
Scopo della campagna è quello di contrastare non solo, come è normale che sia, la violenza sulle donne fino alle estreme conseguenze che bene conosciamo, purtroppo. Si è inteso porre l’accento su quelle piccole e grandi discriminazioni e disparità di trattamento che le donne subiscono sin dalla tenera età. Esiste la violenza fisica, apice del comportamento vessatorio, che più di tutti emerge nelle notizie giornalistiche, ma sono molteplici le altre forme più subdole, nascoste, protette dalle mura domestiche: una su tutte la violenza psicologica. Spesso questo tipo di violenze sono supportate dal percepito anonimato dei social media network. Body shaming, stalking, mobbing, gaslighting sono solo alcune delle nuove definizioni che hanno arricchito il vocabolario della violenza di genere in questi ultimi anni.
I promotori della campagna hanno voluto sottolineare che molte volte, anche senza volerlo, per via dell’abitudine o di usanze considerate socialmente irrilevanti, chiunque di noi può interpretare il ruolo di attore sociale in una “saga” di violenza. Chiunque di noi può agire con logiche di violenza, seppure involontariamente e a discapito delle soggettive buone intenzioni. Al fine di eradicare la violenza di genere, è necessario non solo che ogni uomo intraprenda un viaggio introspettivo finalizzato ad acquisire una vera consapevolezza dei propri comportamenti e di come questi siano recepiti dalle donne, che siano esse madri, sorelle, compagne, amiche, conoscenti o colleghe, ma anche che lo trasmetta, con l’esempio, ai propri figli. Oltre le parole, è l’esempio ciò che conta. Ogni viaggio, inizia dal primo passo. Oggi, il primo passo, dovrà essere quello di scrollarsi di dosso il ruolo sociale attribuito agli uomini dai mezzi di comunicazione, il proprio narcisismo, la propria autoreferenzialità e iniziare a considerare la donna come attrice sociale indipendente e libera.