Sistema sanitario a Ceglie a rischio: necessario consiglio comunale monotematico

Ceglie ancora una volta si trova al centro dell'attenzione delle proposte legislative regionali.

Ceglie ancora una volta si trova al centro dell’attenzione delle proposte legislative regionali. Purtroppo però questa volta in senso negativo. Circolava da tempo ed è confermata la volontà di chiudete il PPI di Ceglie. È di ieri la notizia che il commissario straordinario della ASL di Brindisi, Gorgoni, ha proposto all’assessore regionale alla sanità la chiusura del nostro Punto di Primo Intervento, insieme a quelli di Cisternino e San Pietro Vernotico.

Eppure Ceglie ha tutte le potenzialità per diventare un polo sanitario di eccellenza per tutta la provincia di Brindisi considerato anche il recente progetto per il centro risvegli.
Allo stato attuale la fotografia degli ospedali brindisini è a dir poco desolante. Ad Ostuni è stato chiuso il reparto di Ortopedia, Chirurgia generale, a Francavilla chiusa Ostetricia e Ginecologia, presto anche Pediatria ed infine a Brindisi il Perrino si avvia alla chiusura dell’Utin. A tutto questo si aggiunge anche la prossima chiusura del PPI, i punti di primo intervento, questo vuol dire che anche in caso di piccoli traumi i pazienti dovranno far riferimento al Perrino di Brindisi.

Alla luce dei recenti orientamenti della politica regionale in materia di sanità pubblica, la politica locale non può restare inerme ma deve agire con forza e determinazione nell’interesse della comunità di appartenenza. Il mio ruolo di consigliere comunale mi obbliga moralmente e politicamente ad intervenire chiedendo con urgenza la convocazione di un consiglio comunale che veda coinvolte tutte le rappresentanze politiche locali con la partecipazione del Presidente della Regione Puglia, il Presidente della Provincia di Brindisi, i consiglieri regionali e provinciali della provincia di Brindisi ed i vertici della Asl Brindisi.
Un confronto costruttivo non può che portare a soluzioni propositive nel perseguire ed attuare la tutela del diritto fondamentale alla salute sancito dalla Costituzione che coinvolge tanto l’individuo quanto la collettività.