«Chiedo che venga trovata una soluzione definitiva per inserire lo “sturnus volgaris” (storno comune) tra le specie cacciabili e limitare i danni consistenti che l’uccello selvatico in questione sta causando all’agricoltura pugliese, essendo in grado di mangiare sino a 5 kg di olive al giorno». Lo ha chiesto il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani, in una nota indirizzata all’assessore all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni, e agli europarlamentari pugliesi.
Già in passato Epifani aveva sollecitato le strutture regionali competenti nonché gli stessi europarlamentari pugliesi affinché il nodo del problema venisse sciolto una volta per tutte a livello comunitario. Spiega il consigliere: «La questione va affrontata innanzitutto sui tavoli europei perché l’obiettivo resta quello di reinserire lo storno nelle specie cacciabili durante l’intera stagione venatoria. Una direttiva comunitaria (79/409/Cee) ha infatti stabilito un regime generale di protezione per tutte le specie di storno inserendo in maniera erronea la specie dello “sturnus volgaris” tra gli animali protetti e in via di estinzione. Questo errore del legislatore ha causato un’eccessiva e incontrollata proliferazione dell’uccello che si nutre di grosse quantità di numerose colture e frutti, soprattutto del prodotto più pregiato delle agricoltura pugliese, le olive.
Per limitare i danni e dare una risposta alle innumerevoli richieste (molte di risarcimento danni) fatte dagli agricoltori pugliesi, la giunta regionale ha autorizzato nel 2010 e successivamente nel 2011 la deroga alla caccia dello storno comune, provvedimento approvato al fine di evitare, tra l’altro, le conseguenze di una procedura di infrazione comunitaria. Da allora questo provvedimento, sebbene rappresenti una soluzione provvisoria, è costantemente atteso e sollecitato dagli agricoltori, costretti a fare i conti durante la fase di raccolta delle olive con l’arrivo dei flussi migratori che, anche quest’anno, stanno compromettendo la produzione di olio. Una produzione già duramente compromessa dal forte calo della raccolta a livello nazionale, dagli attacchi della Xylella e dai ripetuti furti. Chiedo pertanto che in tempi strettissimi l’assessorato all’Agricoltura rinnovi la deroga alla caccia dell’uccello selvatico e che, assieme ad un’azione congiunta degli europarlamentari pugliesi, le sollecitazioni vengano rivolte al legislatore europeo essendo la materia di competenza comunitaria ed essendo l’Ue l’unico soggetto in grado di rimediare ad un’errore che sta causando molti problemi agli agricoltori».